GROTTE SANT’ANDREA
Le Grotte Sant’Andrea sono state uno dei primi nuclei abitati della città di Andria. Sono così dette perché situate a ridosso della prima storica chiesetta di Andria, Sant’Andrea appunto, e della omonima porta di accesso alla città.
Grotte Sant’Andrea nel ‘900
Esternamente le case apparivano molto simili a tutte le altre delle zone vicine. Una volta entrati nelle abitazioni, la sorpresa: grotte di formazione naturale, esistenti anche nelle zone adiacenti, convertite in abitazioni. Il quartiere, dunque, racchiudeva al suo interno un complesso disordinato di case fatiscenti, con un numero di abitanti superiore a quello in grado di contenere. Solo in seguito all’accrescimento della città anche fuori le antiche mura, si ebbe un lieve miglioramento perché parte della popolazione eccedente lasciò le antiche “grotte”.
Largo Grotte: dagli anni ’50 ad oggi
Intorno al 1950 tutto il complesso abitativo delle grotte Sant’Andrea è stato demolito, chiesa compresa. Sovraffollamento, problemi di igiene pubblica, coabitazione con gli animali e la conseguente diffusione di malattie resero inabitabile il luogo. A nulla valse la bonifica effettuata già nel 1903. Con il tempo il cemento e nuove strutture hanno sostituito quelle abitazioni sì fatiscenti, ma con una rilevanza paesaggistica importante. Nel 2013 sono state inaugurate nuove strutture realizzate per la riqualificazione di Largo Grotte: zone verdi, uffici pubblici e un piccolo parco giochi per bambini.
Tanti cittadini oggi, con rammarico, lamentano la grande occasione persa dalla comunità cittadina. Con le giuste opere di conservazione e restauro oggi Andria avrebbe un importante monumento a cielo aperto. Già in passato si faceva riferimento alle Grotte Sant’Andrea come ad una “piccola Matera”. Ancor più turisti avrebbero affollato le vie del nostro centro storico o semplicemente tanti andriesi avrebbero avuto modo di conservare la memoria di un passato non troppo lontano. Non ci restano che poche fotografie e i ricordi di chi allora era bambino.