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PALAZZO DI CITTÀ

Posted by Redazione DOMUSre on 25/09/2020
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Nella centralissima Piazza Umberto I, all’interno delle antiche mura, è situato il palazzo comunale della città di Andria. La sua costruzione fu voluta da Federico II di Svevia, successivamente al rientro dalla sesta crociata. Il palazzo di città in origine era un convento dei padri minori conventuali francescani. La sua costruzione è infatti contemporanea alla chiesa di S. Francesco e a due chiostri, solo uno dei quali oggi è intatto ed attivo.

Struttura e storia del Palazzo di Città

Il palazzo si estendeva su una superficie di 1600 metri quadri. Nel 1813 un decreto di Gioacchino Napoleone Murat, Re delle due Sicilie ordinò la soppressione dei conventi e la confisca di tutti i loro beni immobili. Nel 1814 il palazzo fu concesso all’Università di Andria che già ne utilizzava alcuni locali.

Nel 1839 l’allora sindaco di Andria Porro incaricò l’architetto Luigi Castellucci (eminente esponente dell’architettura dell’Ottocento meridionale) di realizzare la ristrutturazione del palazzo. Nel 1850 il barlettano Federico Santacroce (già intervenuto su altri immobili tra i quali la Cattedrale e Palazzo Ceci in piazza Catuma) si occupò invece della monumentale facciata. In puro stile neoclassico, la facciata si presenta simmetrica e sollevata su tre gradini. È caratterizzata da ali laterali e da un avancorpo centrale con scalone d’ingresso a doppia rampa, l’atrio con portico e l’attico sormontato da un orologio. L’ultimo restauro del Palazzo di Città risale al 1962.

Il Chiostro San Francesco

L’antico convento aveva annessi due chiostri costruiti su livelli differenti. Sul primo, posto a sinistra, nell’Ottocento fu costruito un carcere. Tra il 1960 e il 1965 questo venne abbattuto. Al suo posto sorge ora un edificio che nel recente passato è stato sede del comando dei vigili urbani.

Il chiostro di San Francesco, quadrangolare come è tipico dei conventi, era il punto d’incontro della vita monastica. Nel chiostro i religiosi si riunivano dopo alcune attività, leggevano e meditavano. Annesse al chiostro vi erano alcune stanze comunitarie quali il refettorio, la sala capitolare e la biblioteca. Da questi sono stati ricavati una serie di ambienti adibiti in passato ad uffici comunali. L’originario refettorio, posto al piano terra, è stato adibito a sala conferenze. Il chiostro di San Francesco ha subito alcuni interventi di restauro nei primi anni del 2000 e oggi è sede di conferenze ed eventi culturali, quali mostre e concerti.

 

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